Cuneo – Muri ostili alle frontiere e faglie sismiche dentro la politica europea mettono a rischio il futuro dell’Ue. Le faglie che attraversano l’Europa, quella antica tra i Paesi del centro-nord e quelli del sud e quella, più recente, tra i Paesi dell’est e dell’ovest, rischiano di terremotare l’UE e bloccarne il processo di integrazione avviato oltre sessant’anni fa. Poggiano su questa instabilità della casa europea i muri, fisici e politici, che si vanno costruendo ai confini, riproponendo un passato di frontiere ostili, all’origine di guerre che hanno da sempre insanguinato il continente europeo. Il rischio cresce quando su queste faglie si innalzano muri: avviene nei Paesi dell’Europa orientale, e ai confini dei Balcani, Austria e a Calais, alla frontiera tra Francia e Gran Bretagna e altrove. Sono movimenti tellurici di un magma sociale e politico al quale si deve rispondere con una nuova “casa europea”, rinnovata nelle fondamenta, con un’architettura istituzionale rivisitata e con politiche che cementino l’unità nella diversità dei popoli. Su questi temi, nell’incontro organizzato da Apice, dialogano giovedì 27 ottobre alle 18 nel salone de La Guida, l’antropologo Adriano Favole e Franco Chittolina.