Ceva – Il servizio sta partendo, artefici i primari di medicina Carlo Muzzulini e il direttore dell’oncologia e responsabile della struttura cure palliative-Hospice dell’Asl Cn1, Pietro La Ciura, ed è stato illustrato all’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta venerdi 7 ottobre, alla presenza dei sindaci del Cebano e del rappresentante dei medici di medicina generali del distretto. Il direttore generale dell’Asl Cn 1, Francesco Magni, ha sottolineato: “Questa è una soluzione che rende sostenibile la risposta ai pazienti, anche dal punto di vista economico e risponde anche alle esigenze dei monregalesi”. Il dottor La Ciura ha ribadito: “I letti sono una sperimentazione, per rendere visibili in ospedale le cure palliative, in una fase precoce, per situazioni con caratteristiche di non modificabilità e che hanno bisogno di ricovero, dove inizia un percorso lungo che richiede integrazione tra ospedale e territorio”. Il dottor Carlo Muzzulini ha aggiunto: “Dietro il progetto c’è un lavoro di ristrutturazione delle menti, è un fattore culturale. Mettiamo in campo una gestione elastica del paziente, speriamo di riuscire a esportare il modello”. L’assessore regionale Saitta ha apprezzato e incoraggiato l’iniziativa: “Il progetto è un esempio di offerta sanitaria adeguata ai cambiamenti. Sono interessato a questo esperimento: qui si cerca di fare qualcosa in più rispetto alle altre attività di integrazione. Occorre voltare pagina sull’organizzazione sanitaria, il tema nuovo è la territorialità. Si deve puntare su un’offerta sanitaria a misura di territorio”.Magni ha anche ricordato che a Ceva c’è un Pronto soccorso aperto 24 ore (in Comuni vicini della Liguria si è passati a punti di primo intervento), la situazione delle liste d’attesa è buona, con qualche criticità che si sta cercando di risolvere, come per la cardiologia con il raddoppio delle sedute ambulatoriali a partire dal 1º ottobre. “Investiremo di più sul consultorio – ha ancora detto il direttore generale – e avvieremo qualche iniziativa innovativa, come la diagnostica di laboratorio accelerata. Perché sono io il primo difensore di questo ospedale”.