E adesso qualcuno dirà che nella grande manifestazione di sostegno a Erdogan della settimana scorsa nemmeno si riuscivano a contare le bandiere rosse della Turchia o che era più commovente il nostro tricolore sventolato con eleganza da Federica Pellegrini all’apertura dei giochi olimpici di Rio o, ancora, che una bandiera sola al vento è come una rondine che non fa primavera. Eppure aveva qualcosa di speciale quella bandiera con dodici stelle salita sul podio delle Olimpiadi ad accompagnare la medaglia d’argento conquistata da Elisa di Francisca nel fioretto femminile. Era speciale non solo perché quella bandiera si affacciava per la prima volta in una manifestazione sportiva di quel livello, ma più ancora perché in quella competizione accanita tra individui e nazioni affiorava il simbolo di una comunità di nazioni, il segnale che vivere in pace insieme è possibile e da settant’anni a questa parte l’Europa lo sta dimostrando.L’Unione Europea che qualche anno fa ha ricevuto il Nobel per la pace, ieri a Rio ha vinto la medaglia d’oro del coraggio, grazie a una donna che sul podio non ha esitato ad andare oltre il protocollo. Una medaglia d’oro che merita anche Elisa Di Francisca, almeno altrettanto importante di quella d’argento vinta col suo fioretto.