Cuneo – Diminuiscono le abitazioni di “lusso” e crescono gli accatastamenti dei fabbricati come ruderi, ciabot, cascine abbandonate, capannoni scoperchiati, baite di montagna, tutto per non pagare l’Imu. Questi i dati che emergono dalla statistica dell’Agenzia delle Entrate fino a dicembre 2015.Insieme alle abitazioni, rispetto all’anno precedente crescono del 2,4% le unità del gruppo F, in cui confluiscono gli immobili non produttivi di reddito, compresi i ruderi iscritti in categoria F2 (edifici “collabenti”, ridotti cioè allo stato di rudere). Una categoria, quest’ultima, che ha visto un grosso incremento dall’introduzione dell’Imu. Nel 2015 l’aumento è stato del 3,9% ma rispetto al 2011 la crescita sale al +65%. Questi dati includono sia gli immobili ridotti allo stato di ruderi per decisione dei singoli proprietari, non disposti a pagare le imposte previste per un edificio normale, sia quelli per cui gli imprenditori sul lastrico scoperchiano il tetto del capannone, sia quelli ridotti in pessimo stato dalla semplice mancanza degli interventi necessari a mantenerli in buono stato. La rendita catastale di un rudere è ridotta a zero annullando la base fiscale di calcolo delle imposte. In generale l’aumento delle abitazioni registrate in catasto è di circa l’1%: aumentano le classificazioni intermedie A2 e A3, che costituiscono il 70% di tutte le case; calano quelle di lusso, le signorili, le ville e i castelli (A1, A8 e A9).Nel Comune di Cuneo, i ruderi (categoria catastale F2, unità collabenti) sono 58, ma sono ben 11.965 in tutta la provincia. Nel capoluogo le case signorili, categoria A1, sono 56 sulle 216 dell’intero territorio provinciale. Le ville, categoria A8, sono 33 a Cuneo e 277 in tutta la Granda. Nonostante i tanti palazzi del viale Angeli e gli edifici storici di via Roma e piazza Galimberti, in Cuneo non risultano edifici di eminente pregio artistico o storico (categoria A9), mentre ne sono censiti solo 69 in provincia.Servizio completo su La Guida di giovedì 4 agosto, disponibile in versione cartacea e digitale.