Egr. Direttore, da almeno trent’anni il nostro lavoro è stato sostenuto dalla convinzione che una libreria cattolica, accanto ad una gestione delle normali pubblicazioni della letteratura del mondo ecclesiale, debba avere anche una preoccupazione culturalmente più precisa ed elevata sia dal punto di vista dell’ambito religioso sia dal punto di vista delle questioni che animano la società nel suo complesso. La qualificazione di libreria cattolica (e gestita a nome della diocesi) non significa che la sua attività debba essere limitata ad un ambito puramente confessionale, e neppure che la sua funzione sia direttamente propagandistica; implica piuttosto che l’attenzione ai temi che riguardano il complessivo mondo cristiano possano essere accompagnati da una analoga attenzione al proprio mondo culturale, in modo che si possa offrire strumenti utili per comprendere la nostra situazione attuale e per orientarsi in essa con una consapevolezza più precisa. Questo scopo non farà mai di Stella Maris una libreria specializzata a livello universitario; semplicemente intende accompagnare la necessaria ed apprezzabile esigenza commerciale con un interesse più diretto a temi culturalmente rilevanti.Accogliamo quindi il trasferimento come un’occasione per rinnovare questo nostro impegno e per esprimerlo pubblicamente.I dipendenti di Stella Maris